La volta scorsa abbiamo parlato delle carte di credito, oggi analizziamo altri sistemi di pagamento per gli acquisti on line.
Iniziamo con il dire che sempre più spesso si fanno degli acquisti sul web utilizzando lo smartphone.
Buona norma ricordarsi di proteggere il cellulare con una password o, meglio ancora, con l’impronta digitale in modo che, se lo si dimentica da qualche parte, nessuno abbia accesso ai dati sensibili contenuti nello stesso, soprattutto nel caso in cui è stato fatto un acquisto di recente, non è stato effettuato il logout dal sito che è stato visitato o stiamo procedendo all’acquisto da un luogo diverso da casa nostra o ambiente protetto.
Quali sono i sistemi di pagamento più utilizzati che rientrano nel mondo della moneta elettronica?
Mobile payment: con questo termine si indica l’innovativo strumento che consente di effettuare pagamenti attraverso l’uso di dispositivi mobili come lo smartphone o il tablet sui quali occorre scaricare l’apposita App. Le spese vengono addebitate sul conto corrente o sulla carta di credito e per procedere al pagamento di importi superiori ai 25 € è necessario il PIN.
Bonifico elettronico: è il trasferimento di una somma di denaro (home banking) attraverso il web e può essere effettuato da chiunque possieda un conto corrente online. A salvaguardia di ogni operazione, l’accesso al conto corrente prevede l’uso di sistemi di sicurezza, quali User-ID e password, che non possono essere intercettati da terzi.
Portafoglio elettronico: conosciuto comunemente come e-wallet, è il servizio web che permette di fare acquisti online e avere sotto controllo tutti gli strumenti di pagamento associati. La società più famosa che permette di effettuare pagamenti digitali e trasferimento di denaro tramite internet è PayPal.
Interessante segnalare che PayPal ha recentemente introdotto i pagamenti con codice QR. Un nuovo modo “senza tocchi” di ricevere e accettare pagamenti che limita il contatto fisico tra il personale del negozio e il consumatore, indispensabile in questo particolare momento.
Square e Google Check-out: sono i nuovi sistemi di pagamento basati sull’uso di dispositivi mobile. Square è un piccolo accessorio da inserire nell’uscita jack audio dei dispositivi a marchio Apple che trasforma iPhone e iPad in lettori di carte di credito capaci di processare i pagamenti. Google Check-out permette di fare acquisti online in modo facile e veloce registrando i dati dell’utente una sola volta.
Per ultimo, tanto per tornare alle nostre lezioni di quest’anno accademico, ricordiamoci di controllare sul browser come è scritto il sito e-commerce al quale ci colleghiamo.
Un sito sicuro deve utilizzare il protocollo https://, che garantisce maggiore sicurezza rispetto al solito http://
L’indirizzo sulla barra in altro della finestra di Internet del sito web sul quale stiamo effettuando gli acquisti dovrà iniziare con https://www… e, di solito, viene accompagnato con l’icona di un lucchetto. Se non è così, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio.
Vi consiglio di cambiare spesso la password per accedere al servizio di pagamento elettronico, evitando le più scontate: nome, data di nascita, comune di residenza. Pensate a qualcosa che stupirebbe perfino vostro marito o vostra moglie ma non siate troppo fantasiosi, diversamente rischiate di dimenticarvela e, anche se mi ripeto, segnatela in un luogo dove voi potete ritrovarla facilmente, ma non accessibile a chiunque!
Se vogliamo poi fare un passo ulteriore, possiamo addentrarci nel mondo delle criptovalute, dei bit coin e dei token.
Cosa sono le criptovalute?
Dal nome si deduce già qualcosa: le criptovalute (Cryptocurrency in inglese) sono delle monete digitali utilizzate per fare acquisti; vengono anche chiamate criptomonete. Queste criptovalute godono della tecnologia Blockchain che garantisce un sistema di protezione inattaccabile verso queste monete digitali: per questo vengono chiamate criptovalute. Inoltre, i pagamenti effettuati con le criptovalute sono difficilmente rintracciabili, garantendo l’anonimato anche a persone malintenzionate.
In generale, questi “soldi” virtuali sono creati e sviluppati da ingegneri o informatici. Dietro la creazione di queste valute vi sono intense operazioni di calcolo e di sviluppo informatico, nonché anche test per verificare la solidità della loro sicurezza.
La criptovaluta più famosa è il Bitcoin ma ce ne sono tante altre come ad esempio Ethereum.
Il Bitcoin è una moneta virtuale creata nel 2009 da uno o più hacker con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto. Diversamente dalle altre valute il Bitcoin non ha dietro una Banca centrale che distribuisce nuova moneta ma si basa fondamentalmente su due principi: un network di nodi, cioè di pc, che la gestiscono in modalità distribuita, peer-to-peer; e l’uso di una forte crittografia per validare e rendere sicure le transazioni.
In senso lato, il token è un oggetto con un determinato valore solo all’interno di un contesto. L’esempio più semplice? Le fiches del casinò. Queste fiches sono pezzi di plastica che non valgono nulla al di fuori delle mura del casinò, è proprio in questo contesto che il loro valore viene concordato e finiscono per essere la rappresentazione di qualcosa.
Pertanto, il valore di un token è quello che il suo creatore decide di attribuirgli.
La particolarità dei token è che si basano su una blockchain di terze parti; richiedono una blockchain – non la propria – per funzionare. Inoltre, i token consentono a chi li progettano di deciderne lo scopo, il contenuto e le conseguenze.
Il mezzo più comune per creare token è la piattaforma Ethereum, da cui vengono eseguiti Smart Contracts o ‘contratti intelligenti’. Su questa piattaforma decentralizzata gli sviluppatori progettano le loro applicazioni o contratti su una blockchain personalizzata.
La tecnologia blockchain è stata progettata diversi anni fa, nel 1991. I pionieri, Stuart Haber e W. Scott Stornetta, pubblicarono il documento “Come timbrare un documento digitale” che molti considerano il preludio alla tecnologia blockchain.
La blockchain è una tecnologia che consente il trasferimento di dati digitali con una codifica complessa, in modo sicuro. Come? Creando un libro contabile distribuito in una rete di computer, senza un server o un database centrale, i cui progressi derivano dal consenso tra le parti che compongono la rete.
Si parla di “catena di blocchi” (traduzione italiana di Blockchain) perché nel grande libro contabile che questa tecnologia crea, vengono salvati tutti i registri/transazioni, in blocchi collegati tra loro. Tuttavia, ogni transazione deve essere convalidata da diversi utenti (nodi indipendenti) della rete in modo che il blocco finisca per essere registrato nel libro contabile. Consenso, crittografia e decentralizzazione consentono alla blockchain di avere standard di sicurezza molto elevati rispetto ad altre tecnologie.
Innanzitutto, è necessario un software che consenta ai computer di creare la rete che faccia funzionare la blockchain in modo distribuito. Il fatto di non avere un server centralizzato localizzato implica che si tratta di una rete distribuita e che tutte le informazioni sono disponibili su tutti i computer collegati alla stessa blockchain. Di volta in volta, vengono verificate le diverse transazioni effettuate che compongono un blocco, quindi il blocco viene convalidato dai nodi indipendenti della rete (detto: mining).
Ogni blocco contiene:
Pertanto, ogni blocco ha un posto specifico e inalterabile all’interno della catena e non può essere modificato. La catena stessa è sempre disponibile su tutti i computer collegati, quindi non vi è alcun rischio di perdere dati in caso di caduta della rete.
Le blockchain “aperte”, come Bitcoin o Ethereum, sono accessibili a chiunque e, pertanto, le informazioni sono pubbliche. Chi sa bene cos’è la blockchain e come funziona, conosce il valore che questa tecnologia apporta a tutti i campi della società: voti su Internet, economia collaborativa, servizi notarili, settore assicurativo, marketing digitale, finanza e via discorrendo.
Non sappiamo se le criptovalute rimarranno solo una moda o se siano realmente destinate a diventare un’alternativa al sistema monetario ufficiale. Da un lato, non si può trascurare che la Cina sembrerebbe prossima a battezzare la prima criptovaluta di Stato al mondo. Dall’altro, sulla tematica della legalità delle criptomonete c’è ancora tanta confusione.
A questo punto non resta che accomodarci in poltrona e andare a curiosare sul web: dall’acquisto di un cocktail consegnato a casa con tanto di ghiaccio se ne siamo sprovvisti, alla piscina idromassaggio da esterno con cromoterapia, alla spesa consegnata dal negozio di fiducia, ora possiamo fare acquisti on line con maggiore consapevolezza ma non facciamoci prendere la mano: sono sempre soldi che escono dalle nostre tasche, anche se non li tocchiamo!
Se ancora non l’hai letta, clicca qui per la prima puntata!
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