Non facciamoci trarre in inganno dal titolo e andiamo oltre, non è così terribile come sembra.
Molto spesso mi trovo a discutere sul termine “moneta elettronica” con le persone, le quali scuotono la testa con l’aria terrorizzata tipo “vade retro, Satana!” e troncano il discorso prima ancora di rendersi conto che i pagamenti con la Moneta Elettronica sono ormai entrati nelle nostre consuetudini. Spesso però si pensa siano un’altra cosa.
Cosa si intende, innanzitutto, per moneta elettronica?
La moneta elettronica (sinonimo: moneta digitale, contante digitale, e-money, e-cash) è “un valore monetario rappresentato da un credito nei confronti dell’emittente che sia memorizzato su un dispositivo elettronico, emesso previa ricezione di fondi di valore non inferiore al valore monetario emesso e accettato come mezzo di pagamento da soggetti diversi dall’emittente” (art. 55, lett. h ter della Legge n. 39 del 1° marzo 2002, attuativa della Direttiva 2000/46/CE).
La transazione che dà origine al pagamento non comporta necessariamente scritture in un conto corrente bancario.
Tradotto, cosa significa?
Significa che invece di utilizzare monete, carta o assegni, paghiamo tramite carta di credito, bancomat o borsellini elettronici.
Ci piaccia o meno, questa reclusione forzata ci ha costretti a modificare le nostre abitudini, anche quelle più radicate, il che non è necessariamente un male, anzi!
Dopo le disposizioni che hanno dato il via alla chiusura di tutti quei negozi che non forniscono beni di prima necessità, gli acquisti online sono diventati una scelta obbligata per molti utenti e proseguiranno anche in futuro.
L’aumento, in questi due ultimi mesi, è stato esponenziale: chi fino a poco tempo fa aveva effettuato acquisti online solo per prenotare hotel, vacanze, biglietti aerei o del treno, si è ritrovato ad attivare nuovi account non solo presso i grandi nomi dell’e-commerce ma anche nei negozi sotto casa, se si erano opportunamente attrezzati, aumentando così la propria familiarità con gli acquisti su internet.
Un’indagine Nielsen sui prodotti di largo consumo, ad esempio, testimonia un aumento degli acquisti online – dall’ultima settimana di febbraio fino alla prima di marzo – di oltre l’80% rispetto allo scorso anno, con un incremento di 30 punti percentuali se riferiti al periodo che ha preceduto l’esplosione dell’emergenza legata al COVID-19.
Molto forte (+349%) anche l’avanzata del Click&Collect, ovvero la possibilità di ordinare online un prodotto e di ritirarlo in negozio da parte del cliente, che nei prossimi mesi dovrebbe diventare un’abitudine sempre più consolidata, poiché consente flessibilità, adattamento alle esigenze di mobilità e, soprattutto, quel distanziamento sociale sempre più richiesto.
Nonostante il pagamento in denaro contante costituisca ancora lo strumento privilegiato degli italiani per regolare i propri acquisti, proviamo ad arginare le paure che aleggiano intorno ai pagamenti on-line, transazioni che all’estero sono prassi consolidata, così come quella dell’utilizzo della moneta elettronica per le spese quotidiane, anche per quelli di modica entità, come l’acquisto del quotidiano o di un caffè al bar, si, va bene, quando si poteva fare… ma lo faremo ancora!
Quali sono le principali tipologie di carte?
Carta di credito
Nata negli Stati Uniti d’America nel 1950, per arginare il fenomeno delle frodi, oltre alla banda magnetica, dal 1993 la carta di credito è dotata anche di un microchip che rende più sicure le transazioni e la trasforma in una smart card.
Utilizzata sia per pagare beni o servizi che per prelevare denaro, alla carta è associato un codice PIN (Personal Identification Number).
Esistono quattro diversi tipi di carta:
Carta di debito
Uno degli errori più frequenti che si commettono è quello di considerare la carta di debito come uno strumento di pagamento diverso rispetto al bancomat; in realtà sono proprio la stessa cosa in quanto la carta di debito è strettamente collegata ad un conto corrente sul quale vengono addebitate immediatamente le spese effettuate. Questa caratteristica permette di distinguere le carte di debito dalle carte ricaricabili e da quelle di credito.
La carta di debito è emessa dalla banca presso cui si ha conto corrente e permette di effettuare acquisti (entro determinati importi giornalieri e mensili), in Italia e all’estero (se la carta è collegata a circuiti internazionali), sia prelievi di contante da bancomat, sia pagamenti presso gli esercenti dotati di Pos, il dispositivo che permette pagamenti tramite carte di credito, di debito e prepagate.
Carta prepagata – ricaricabile o non ricaricabile
Uno dei principali vantaggi è che non deve essere necessariamente abbinata a un conto corrente. Si ricarica l’importo desiderato volta per volta, a seconda delle proprie necessità di spesa.
Le carte prepagate sono spesso preferite dagli utenti per gli acquisti su Internet poiché consentono di limitare, alle sole somme caricate sulla carta, i rischi derivanti da un eventuale utilizzo fraudolento.
Borsellino elettronico: è una smart card simile nell’aspetto alle carte di credito/debito ma priva di banda magnetica e provvista solo di un microchip che contiene tutti i dati e protegge la carta da possibili clonazioni. È possibile ricaricarla presso le sedi dell’intermediario finanziario che l’ha emessa, inoltre può essere monouso e permette di effettuare pagamenti presso un ampio numero di soggetti convenzionati.
Qual è la protezione degli acquisti effettuati tramite carta di credito
Tra i vantaggi rientra la possibilità di bloccare all’istante un pagamento in caso di truffa o problematiche simili legate ad un acquisto, evitando così di incorrere nelle lunghe procedure di rimborso dei siti e-commerce. Successivamente, verranno eseguite delle verifiche al fine di provare la controversia tra venditore e acquirente.
In caso di furto della carta, poi, considerato che per essere utilizzate sono necessari i codici PIN che solo l’intestatario conosce, ciò limita i danni perché chi la ruba non può utilizzarla senza il codice segreto.
Inoltre, se abbiamo avuto l’accortezza di richiedere il servizio di messaggio ad ogni transazione, sia on line che con Pos o al Bancomat, riceveremo istantaneamente la notifica dell’acquisto quindi saremo in grado di verificare se l’abbiamo fatto noi o altri.
Ricordiamoci soltanto, prima di attivare la procedura per la denuncia, di verificare che sia stato il marito, la moglie, il figlio o colui al quale abbiamo dato preventiva autorizzazione, tanto per il buon equilibrio della famiglia 😉
Cosa fare se perdiamo o ci rubano la carta di credito o di debito?
In caso di furto o di smarrimento della carta di credito o di quella di debito, occorre subito telefonare al numero verde del proprio istituto di credito/posta per provvederne al blocco.
E’, poi, opportuno sporgere denuncia nella più vicina stazione dei carabinieri o presso la polizia municipale, ovvero in questura. Copia della denuncia va inviata alla banca insieme all’eventuale numero di blocco comunicato dall’operatore.
Va tenuto presente che, secondo le raccomandazioni dell’UE, il titolare della carta dovrebbe essere responsabile al massimo fino a 150 euro dallo smarrimento/furto fino alla comunicazione telefonica. In ogni caso, in merito è bene consultare il regolamento della propria banca/posta di riferimento. Tutto il denaro sottratto dopo la segnalazione viene rimborsato.
Fino qui abbiamo analizzato le comuni carte di credito ma esistono altri sistemi di pagamento elettronico con i quali è giusto prendere confidenza.
Ne parleremo nella prossima puntata!
Leggi subito la seconda parte cliccando qui.
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