È stata scelta l’App italiana per il tracciamento del contagio da SARS-COV2, sviluppata in Italia da Bending Spoon – società composta da 4 soci e 80 dipendenti con età media 28 anni – in partnership con il Centro Diagnostico Santagostino e Jakala, società che combina marketing e tecnologia, e si chiamerà IMMUNI, o almeno così per ora è stata battezzata.
La sperimentazione avverrà in alcune regioni pilota e uno partirà con la proposta di download volontario ai dipendenti nelle sedi Ferrari di Maranello e Modena, per poi essere estesa a tutto il territorio nazionale.
I requisiti che ha dovuto rispettare sono:
La App si potrà scaricare liberamente in forma gratuita ed è composta da due parti. La prima, e la più importante, è il sistema di tracciamento dei contatti che sfrutta la tecnologia Bluetooth. In questo modo, la App conserva sul dispositivo di ciascun cittadino una lista di ID anonimi di tutti gli altri dispositivi ai quali è stata vicino entro un certo periodo.
Quando un cittadino viene sottoposto al tampone o al test sierologico per il coronavirus, un operatore sanitario dovrà preoccuparsi di chiedergli se ha installata la App mentre l’operatore sanitario sarà in possesso di una App differente che genera un codice da dare al cittadino. Con questo codice, il cittadino può caricare su un server i dati raccolti dalla sua App, compresa la lista anonima delle persone a cui è stato vicino. Affinché l’operazione sia efficace, il caricamento avverrà su cloud, in maniera protetta.
A quel punto, il server su cloud calcola per ogni identificativo il rischio di esposizione al coronavirus sulla base di criteri come la vicinanza fisica e la durata temporale del contatto.
In seguito, il server genera una lista degli utenti più a rischio, ai quali è possibile inviare una notifica sullo smartphone.
Il contenuto della notifica dovrà essere deciso dalle autorità sanitarie e potrebbe comunicare all’utente di autoisolarsi o di contattare i numeri appositi per l’emergenza. Anche se non è prevista una forma di tracciamento tramite gps, implementarla dovrebbe essere un’operazione tecnicamente facile se le autorità sanitarie dovessero richiederlo.
La seconda funzione della App è un diario clinico, nel quale a ciascun utente verranno chieste alcune informazioni rilevanti come l’età, la presenza di malattie pregresse, assunzione di farmaci, ecc., e che dovrebbe essere aggiornato tutti i giorni con eventuali sintomi e novità sul proprio stato di salute. Il diario rimarrà privato, ma potrebbe essere utile agli utenti per tenere sotto controllo le condizioni fisiche e per agire più prontamente in caso di sviluppo di sintomi.
Per essere efficace, Immuni dovrà essere scaricata dal 60 per cento degli italiani anche se questa si prospetta un’impresa certo non semplice.
Stay tuned!
Scopri gli aggiornamenti nel nostro nuovo articolo.
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